lunedì 15 ottobre 2007

Il calcio deve tornare ad essere uno sport










ROMA, 15 ottobre 2007 - Fifa in lotta contro YouTube. Non è ancora un problema in Europa, perchè le qualificazioni per i Mondiali di Sud Africa 2010 non sono ancora cominciate (il sorteggio dei gironi è in programma a Durban il 25 novembre), ma in Sudamerica è già iniziata la nuova "crociata" della federazione calcistica mondiale, che vuole impedire l'accesso negli stadi, per le partite sotto la sua egida, a videocamere ed altri strumenti con cui gli spettatori possono effettuare riprese filmate dagli spalti. Il tutto per mettere un freno al dilagare di documenti audio-visivi non autorizzati (su cui non si pagano i diritti) su YouTube o altri mezzi di diffusione.
PERQUISIZIONI A BOGOTA' - Gli effetti di questa decisione si sono visti allo stadio El Campin di Bogotà, dove ieri notte si sono affrontate Colombia e Brasile per la prima giornata del girone delle qualificazioni sudamericane. Secondo quanto riporta il più diffuso giornale brasiliano, A Folha de Sao Paulo, ai punti di filtraggio predisposti prima degli ingressi a tutti gli spettatori veniva chiesto se avessero con sè una videocamera: in caso di risposta affermativa, l'oggetto veniva confiscato. Ci sono state anche perquisizioni, e per questo ai cancelli dell'impianto si sarebbero formate file lunghissime. C'è stato chi è riuscito ad introdurre comunque una videocamera, ma al momento di tirarla fuori e metterla in funzione è stato immediatamente "abbordato" da steward del servizio di sicurezza privato (il giornale brasiliano li definisce "molto aggressivi"), che hanno sequestrato l'oggetto.
VIDEOFONINI COME ARMI - Tutto ciò, secondo la Fifa, anche per tutelare chi aveva acquistato i diritti su questa partita, ovvero l'emittente colombiana Caracol. L'introduzione di videocamere all'interno dello stadio è stata vietata (presto il provvedimento potrebbe essere esteso ai videofonini, sempre per i match "targati" Fifa) al pari di quella di armi da fuoco e bevande alcoliche. A Bogotà era vietato l'ingresso anche alle donne incinte e ai minori non accompagnati. Arrestati 39 bagarini, immediatamente caricati su un cellulare della polizia che stazionava nelle vicinanze.
Gazzetta dello Sport 15/10/2007

L'unico modo per mettere in ginocchio la macchina affaristica del calcio è costituito da tre semplici punti, ogni persona innamorata di questo sport dovrebbe prenderli in considerazione:
1) Digiuno totale dall'acquisto di maglie ufficiali, palloni firmati, figurine, statuine e gadget vari.
2) Richiedere attraverso documento scritto l'eliminazione del proprio contratto SKY, MEDIASET PREMIUM, LA7 ecc a meno che la concessionaria non si adoperi nel sollecitare la FIFA ad eliminare questi atteggiamenti TOTALITARI. Vogliamo stadi sicuri non CARCERI.
3) Ad ogni partita manifestare davanti allo stadio, senza entrare, riproponendo le motivazioni che giustificano la protesta in ogni suo punto.

Queste sono le uniche armi di cui disponiamo per eliminare il fango che sostiene lo sport che amiamo. Bisogna usarle e in fretta.

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