domenica 2 settembre 2007

UDEUR E L'IMPEGNO ALLA MAFIA















Il presidente Montezemolo ha richiesto al governo l’intervento dell’esercito in Sicilia contro la mafia e si è fatto carico di promuovere una clausola per l’espulsione dalla Confindustria per gli imprenditori che accettano il pizzo. Chiaramente di fronte alla richiesta di un’intervento deciso il governo si tira un po’ indietro. Tra i vari pressapochisti Clemente Mastella
-è una discussione ricorrente nelle aree dove c’è maggior incidenza - ha detto Clemente Mastella, ministro della Giustizia - Il problema non è solo per la Sicilia, ma anche per la Campania e la Calabria, se ne discute ma per ora non c’è una risposta affermativa. Martedì - ha aggiunto - incontrerò il presidente del Consiglio e ci saranno in cantiere alcune iniziative che spero siano assecondate dal Parlamento al di là delle distinzioni tra le parti politiche-
Corriere della Sera 02/09/2007

Non ci si deve stupire se Clemente Mastella ad oggi ministro di Grazia e Giustizia, usa parole molto pesate quando parla di mafia, parole che dicono niente.
Lui che ha esordito nella nostra politica con la DC del ’76, fortemente voluto da Ciriaco de Mita (Presidente del Consiglio dal 13 aprile 1988 al 22 luglio del 1989), quando il partito era la parte politica più complice degli affari di Cosa Nostra.
Lui che è stato anche testimone di nozze di Francesco Campanella, uno dei pentiti “illustri” più recenti nella lotta contro la mafia, il quale ha offerto rifugio e documenti falsi a Bernardo Provenzano durante la sua latitanza record. Alle critiche sul fatto il Ministro rispose così:
“Tempo fa sono stato ascoltato dai magistrati come persona informata dei fatti. Non c’è nessun problema. Questa è una cosa malevola. Io sono stato al matrimonio di un ragazzo che aveva 24 anni, quindi se uno a 24 anni appartiene alla mafia, questo non lo sai; lo puoi scoprire dopo. Chi vuole - ha aggiunto - può tirare in ballo questa cosa vita natural durante fino al giudizio universale, ma io esco limpido e qualche altro invece sarà accusato di perfidia”
Il Giornale 19/05/2006

Infatti finché non c’è un riconoscimento della magistratura una persona non è capace di valutare se si trova ad un matrimonio di mafiosi oppure di persone normali. Accerchiato dai galantuomini di Villabate e delle altre famiglie siciliane il Mastella era il primo degli invitati, ma non si è accorto di niente. Altro testimone di nozze che affiancava Mastella per l’occasione era Totò Cuffaro, noto presidente della regione Sicilia ed esponente di Forza Italia, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa ma poi rinviato a giudizio per favoreggiamento aggravato alla mafia. Secondo le dichiarazioni di Campanella il Cuffaro e il nostro guardasigilli sarebbero anche in stretti rapporti tra loro.
- Portai Cuffaro da Mastella - racconta il pentito in uno dei tanti interrogatori ai pm antimafia -, che lo ricevette sulle scale, non lo fece neanche entrare a casa. Gli disse: "Cosa vuoi?" e Cuffaro disse: "Sono stato dal Cavaliere, questo ci prende a tutti, vieni con me perché io faccio il presidente della Regione e tu fai il presidente della Camera». Mastella sgranò gli occhi, mi guardò e mi disse: "Glielo dici tu che è cretino o glielo dico io?"-
Corriere della Sera 13/12/2005 (Giovanni Bianconi)

Ma non è finita qui. Il Campanella che nel 2000 ricoprì la carica di segretario nazionale dei giovani dell’UDEUR (cioè rappresentante e responsabile della sezione giovani del partito) ha sempre avuto ottimi rapporti con il leader di partito, come conferma una lettera da lui scritta al ministro il 30 agosto del 2005:
“Con il cuore gonfio di tantissime emozioni…Sei l’unica persona del mondo politico che ricordo con affetto, con stima e con estremo rispetto, perché sei sempre stato come un padre per me…”
“Nonostante non avremo modo di frequentarci nei prossimi tempi, sappi che io e barbara (la moglie
ndr) ti vogliamo veramente bene. Riguardati e cammina sempre dritto per la tua strada e non ti fare fregare da tutta quella gente vuota che ti sta intorno esclusivamente per interesse”.

Questa lettera è stata consegnata da Mastella ai magistrati durante la sua deposizione, dichiarando che non era mai stata letta prima che Campanella diventasse collaboratore di giustizia e quindi pentito, e che fra loro c’erano solo rapporti politici (leggendo dalla lettera nasce il dubbio).
Ma Clemente Mastella non solo è nato in grembo alla DC corrotta degli anni ’70 ed era conoscente di Campanella (picciotto di Provenzano), ma è stato anche nel 2004 il vice-presidente del CdA (Consiglio Di Amministrazione) del Napoli Calcio durante il crack da decine di milioni di euro ed ora è al centro di un’accesa polemica sugli sconti esagerati ricevuti dai politici per l’acquisto di case e appartamenti di lusso.
Inoltre tra le schiere del suo partito, da 534.088 voti di preferenza, Mastella può vantare personaggi come:
Marco Verzaschi Sottosegretario al Ministero della Difesa indagato per corruzione.
Stefano Cusumano Senatore della Repubblica e Presidente Commissione Agricoltura in galera per corruzione e turbativa d'asta (cioè l’atto illecito con cui si boicotta un’asta pubblica a favore proprio o di altri).
Antonio Potenza Assessore alla Sanità in Basilicata dal 2004 indagato per corruzione.
Gaetano Fierro Sindaco di Potenza indagato per corruzione in carcere per corruzione e turbativa d’asta.
Vittorio Insigne Consigliere della Regione Campania indagato per concorso in camorra.
Pietro Pittalis Consigliere della Regione Sardegna indagato per peculato (cioè appropriazione illegale di denaro o beni pubblici).
Sergio Stancato Consigliere Udeur indagato per corruzione.
Alla luce di tutto questo sarebbe auspicabile ricevere dal ministro Mastella segnali maggiormente convinti, che lo coinvolgano apertamente nella lotta contro la mafia sia in Italia che all’interno del suo partito, e che possano dimostrare il suo totale appoggio all’eliminazione di un fenomeno da troppo tempo largamente diffuso nel nostro Paese. Le sue parole non bastano, per essere credibile deve farci sapere quali sono le iniziative e quali provvedimenti concreti saranno adottati.
La mafia può essere sconfitta solo dal popolo attraverso la politica che lo rappresenta.
Fatevene una ragione e chiedetevi come può Mastella rappresentare la Giustizia italiana.

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2 commenti:

davins ha detto...

Mio padre per 10 anni ke è stato cn Clemente Mastella nell udeur non ha mai ricevuto nessun incarico e non l ha mai voluto.Non hai mai voluto incarichi dv potesse rubare qualcosa,come fanno altri..E ora devo leggere, così x caso,ke e' uno di quelli ke aiuta la camorra???Ma dove?Spero che ki ha scritto tutto questo abbia letto ke VITTORIO INSIGNE NON E' COLPEVOLE PERCHE' E' ESTRANEO AI FATTI!!!BEH FORSE LEGGETE SOLO QUELLO KE VOLETE.RINGRAZIANDO DIO UN PO' DI GIUSTIZIA ESISTE ANCORA.DESIDERO UNA RISPOSTA.In modo da potermi anke confrontare.IL MIO INDIRIZZO E' DAVINS@HOTMAIL.IT

Manuel Ragazzini ha detto...

Ciao DAVINS (immagino Davide), ho inserito in lista il tuo contatto MSN, spero che tu farai lo stesso con me. Tuo padre è stato consigliere regionale dell'UDEUR per la regione Campania e si è dimesso a dicembre dell'anno 2007, questo è quanto mi risulta. Perciò non è vero che non ha mai ricevuto o voluto incarichi, essere consigliere regionale è un incarico ed è anche pagato. Inoltre tuo padre è stato assolto nel febbraio 2008, potrei sbagliarmi, ma io questo articolo l'ho scritto nel settembre del 2007. E NON ho mai scritto che tuo padre è colpevole di aiutare la camorra, ho solo scritto che era INDAGATO, e non mi sono sbagliato. Grazie comunque del commento. Ciao