venerdì 4 aprile 2008

Berlusconi




















Berlusconi:

"Votare Pd vuol dire una serie di cose negative come avere Antonio Di Pietro ministro della Giustizia". Silvio Berlusconi, arrivando a un incontro organizzato dalla Confapi, punta il dito contro l'ex pm e leader dell'Italia dei valori che, avverte, in caso di vittoria del Pd sarebbe il nuovo guardasigilli. Poi il Cavaliere elenca un'altra serie di effetti negativi: "Votare Pd vuol dire continuare col sistema delle intercettazioni, che viola la nostra privacy; vuol dire che non si abbatteranno i costi della politica, poiché sappiamo come Veltroni e Di Pietro si sono già comportati; e vuol dire che non costruiranno il ponte sullo Stretto"
Venerdì 4 aprile 2008 ore 11.52

Tra le migliaia di cose negative che esistono al mondo, quale sarebbe secondo voi la più aberrante e terribile che possa sconvolgere il nostro Paese??
Il candidato primo ministro Berlusconi, potendo scegliere da una vasta gamma, ha utilizzato come esempio nefasto la possibilità di avere Antonio di Pietro come ministro della Giustizia.
All’italiano medio potrebbe sorgere un dubbio. Ma abbiamo avuto Mastella guardasigilli per 245 giorni.. Cosa può esserci di peggio??
In effetti le parole del parlamentare più ricco d’Italia devono essere sempre collocate nel giusto contesto. Ovvero dove ciò che è giusto, è giusto per lui, o per chi lo ha servito bene.
Infatti un ministro della Giustizia “alla Berlusca” dovrebbe essere un personaggio bonario, senza grilli perla testa, aperto al dialogo e sopratutto al compromesso. Dovrebbe proporre un altro indulto e magari mantenere vive le leggi “ad personam” faticosamente ottenute in 5 anni di duro lavoro al governo. Sarebbe davvero un ministro coi fiocchi se riuscisse a limare ancora un po’ i termini di prescrizione per qualche reato di cui sono imputati amici e colleghi.
Ma Antonio di Pietro non sarebbe mai un ministro “alla Berlusca”, per il semplice fatto che è stato un magistrato, che ha aperto e diretto l’inchiesta “Mani Pulite”, che ha mandato in carcere molti politici corrotti, e ha già intenzione di eliminare le leggi vergognose sul falso in bilancio. Inoltre sarebbe davvero molto rischioso se riuscisse anche ad accelerare i tempi della giustizia, perché l’amico Marcello ed altri hanno ancora qualche sentenza pendente. Vero Silvio?!
Ma lasciamo stare di Pietro, tanto non lo vogliono guardasigilli nemmeno quelli del PD, di certo non dovrà preoccuparsene.
Parliamo di intercettazioni. Il sistema delle intercettazioni “viola la nostra privacy”. Scusa ma la privacy di chi? Evidentemente il nano 71enne intendeva dire la sua privacy e quella degli imprenditori bancarottieri, o dei politici furbetti, oppure dei mafiosi, non di certo la mia perché non ho niente da nascondere. E poi la privacy viene violata se le intercettazioni finiscono sui giornali, non perché è stata fatta l’intercettazione, sarebbe come dire che la malattia c’è perché sono state fatte le analisi. Per quanto riguarda le intercettazioni “politiche”, io mi ritengo a favore della pubblicazione, perché oltre a dare il mio voto, vorrei poter dare anche il mio giudizio su alcune vicende oscure che coinvolgono i nostri rappresentanti. Inoltre vorrei ricordare che l’intercettazione è ancora un mezzo di grande importanza nelle indagini e fino ad oggi ha contribuito fortemente nelle inchieste sugli scandali più vergognosi della storia della Repubblica. Alcuni esempi sono il crack Parmalat&Cirio, Tangentopoli, lo scandalo Antonveneta-Unipol-BNL, il caso delle tangenti alle Guardie di Finanza (tra gli indagati stranamente l’amica FININVEST), Moggiopoli, Vallettopoli ecc.
Forse Silvio è rimasto indispettito da alcuni episodi che durante la sua carriera l’hanno visto protagonista delle intercettazioni (intercett1, intercett2, intercett3), però non sei più un bambino, non puoi avere sempre tutto quello che vuoi, a 71 anni devi importi dei limiti. Io comincerei andando in pensione in una località esotica con i miei soldi, i miei figli miliardari, le mie accompagnatrici compiacenti e le mie varie prescrizioni e amnistie che, non si direbbe, ma tengono davvero tanta compagnia. Cambiamo argomento. Parliamo del Ponte, quello con la maiuscola s’intende. Il ponte sullo Stretto di Messina è una delle “grandi opere” promesse dal Berlusconi nazionale. Io non sono d’accordo sulla costruzione per alcuni motivi che ci tengo ad elencare. Il primo è un motivo naturale, non sono esperto ma direi geologico, infatti l’isola siciliana si sposta verso nord ogni anno di una quantità dell’ordine degli 0,5 – 1 cm, e il progetto che ora è in appalto non tiene conto di queste variazioni. Perciò si andrebbe a costruire un ponte destinato ad una drammatica fine. Altro motivo molto naturale, per noi italiani, sono i soldi. Infatti la cordata di imprese che si è aggiudicata l’appalto per la costruzione del ponte (Impregilo) chiede quasi 4 miliardi di euro. In un Paese come il nostro, dove il debito pubblico è diventato 1.629,7 miliardi di euro con 70 miliardi di euro di interessi annui, io penserei a ridurre questo abisso di debiti prima di lanciarmi a costruire opere faraoniche inutili. Inoltre il progetto del Ponte è già oggetto di due inchieste della magistratura: una riguarda l'impatto ambientale sul territorio, materia sulla quale l’Unione Europea si è già espressa avviando una procedura di infrazione nel 2005 (perciò contro il governo berlusconiano), per non avere fornito adeguate informazioni dato che lo studio presentato dal Governo «non è stato fatto correttamente».
L'altra inchiesta si occupa dell'intercettazione telefonica tra l'economista Carlo Pelanda e Paolo Savona, all'epoca presidente di Impregilo, in cui si annunciava la vittoria proprio dell'Impregilo, cosa che è avvenuta e che un bookmaker siciliano, esperto in scommesse sulle gare d'appalto, dava per favorita già da tempo. Il bel ponte sullo Stretto è perciò di breve durata, dispendioso, soggetto ad indagini e anche poco utile economicamente. Infatti lo scambio di merci tra Sicilia e penisola sarebbe comunque pregiudicato dalla limitata transitabilità della Salerno-Reggio Calabria, l’autostrada alla quale dovrebbe allacciarsi. Parte di essa è sotto sequestro per indagini e il completamento è previsto entro il 2010, salvo imprevisti.
Insomma oggi il leader del PDL con una sola dichiarazione mi ha dato modo di dare sfogo alla repressione che mi tormentava da un po’ di tempo. Grazie Silvio.
A breve vorrei pubblicare l’elenco dei pregiudicati e prescritti che Berlusconi ha candidato nelle sue liste per le prossime elezioni, nel frattempo ricordiamo i suoi precedenti giudiziari, perché è sempre bello farlo. Prima di incominciare con il variegato elenco vorrei ricordare che la prescrizione, per reati di tipo penale, riconosce la colpevolezza ma non interviene attuando la pena perché è passato troppo tempo da quanto è stato commesso il reato (insomma una cagata). La prescrizione NON è affatto uguale all'assoluzione. Spesso in questi sbagli cadono anche le grandi testate giornalistiche e i telegiornali nazionali, non lasciatevi ingannare.


Berlusconi Silvio è stato prescritto per

Lodo Mondatori, corruzione giudiziaria (con attenuanti generiche, cioè giustificata dal giudice perché non indicata esplicitamente dalla legge)
All Iberian, 1,23miliardi di Lire a Bettino Craxi (nuova legge intervenuta)
caso Lentini, falso in bilancio (nuova legge intervenuta)
Sme-Ariosto2, falso in bilancio (nuova legge sul falso in bilancio intervenuta)
Bilanci Fininvest, falso in bilancio e appropriazione indebita (nuova legge sul falso in bilancio intervenuta)
Consolidato Fininvest, falso in bilancio (nuova legge sul falso in bilancio intervenuta)

Reati estinti per intervenuta amnistia

Falsa testimonianza P2
Terreni Macherio, imputazione per uno dei due falsi in bilancio

Vday

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